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Dubito Ergo Sum I - Nino Galloni

L’Italia Tradita
26-03-2023

Il famoso economista post-keynesiano Federico Caffè aveva due brillanti allievi: Mario Draghi e Nino Galloni. Ma la storia di queste due persone si differenziò molto presto; Draghi, frequentatore dei salotti del potere, divenne il sostenitore del noto “whatever it takes”, che salvò di certo l’euro ma forse non il popolo, mentre Galloni divenne il campione della moneta sovrana a credito, e non a debito.  Di certo Galloni può essere oggi annoverato fra i pochi veri economisti che (come il compianto prof. Auriti) si pose il quesito filosofico sul chi sia “il proprietario del denaro”, identificando lo Stato italiano, e dunque il popolo sovrano, come legittimo proprietario.

In questi tristi tempi di Great Reset, Nino Galloni si pone quale diretto testimone dei fatti che portarono al distacco della Banca d’Italia dal Ministero del Tesoro, svelandoci, meglio di chiunque altro, quali strategie vennero a suo tempo attuate per svendere la nostra italica ricchezza e quali persone hanno agito in tal senso, fornendo inoltre preziose indicazioni su come poter attuare un intervento dello Stato nell’economia che sia in grado di garantire la giustizia sociale e una equa redistribuzione della ricchezza.

Nino Galloni si laurea in Giurisprudenza a Roma nel 1975. Dal 1977 al 1980 è stato addetto alle esercitazioni presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma, dove ha tenuto un corso di lezioni sul New Deal che è stato poi pubblicato nel 1978 da Bulzoni Editore.

Nel 1978 è stato ricercatore presso l’Università di Berkeley. A Berkeley ha svolto una ricerca che è stata pubblicata nel libro “Momenti del Capitalismo Nordamericano 1881-1885”, Giuffrè Editore. Dal 1979 è funzionario di ruolo del Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica, dove si interessa delle strategie industriali all’interno delle politiche macroeconomiche ed alla formazione del risparmio.

È stato collaboratore dell’economista post-keynesiano Federico Caffè dal 1981 al 1987 (anno della scomparsa di Caffè), nella facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Roma.

Nel 1983 ha vinto il premio di meridionalistica intitolato a Guido Dorso. Dal 1987 al 1999 è stato professore a contratto alla Luiss di Roma, all’Università degli Studi di Roma, all’Università Cattolica del Sacro Cuore, all’Università di Modena, e all’Università di Napoli.

È stato inoltre direttore generale del Ministero del lavoro (dal 1990 al 2002) alla Cooperazione, dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro, Politiche per l’Occupazione Giovanile e Cassa Integrazione Straordinaria nelle grandi imprese. Ha ricoperto anche l’incarico di sindaco all’INPDAP, all’INPS, all’INAIL dal 2002 al 2018 in rappresentanza del Ministero del lavoro e all’OCSE.

È presidente del Centro Studi Monetari, un’associazione per lo studio dei mercati finanziari e delle forme di moneta emettibili senza creare debito pubblico. Ha inoltre scritto diversi saggi di argomento economico ed è un conferenziere molto attivo. Nel luglio 2018 è designato quale componente del CdA della Rai, divenendone Presidente nel settembre dello stesso anno e ottenendo inoltre le deleghe sulle attività internazionali nell’ambito delle relazioni esterne ed istituzionali e quelle relative alla supervisione delle attività di controllo interno. Nel mese di dicembre 2018 è stato eletto membro dell’Executive Board dell’EBU; ha assunto la carica di Consigliere di Amministrazione dell’istituto della Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani S.p.A. ed è divenuto membro del Consiglio Generale di Confindustria Radiotelevisioni. Dal febbraio al luglio 2019 ha ricoperto l’incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Rai Com S.p.A.

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